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Dibattito sulla riorganizzazione degli ospedali a Cagliari: un campus universitario a Is Mirrionis?

Nel dibattito di oggi ci troviamo a discutere dell’impatto di una pianificazione regionale sulla nostra città, una pianificazione che è assolutamente necessaria e urgente per rispondere alle esigenze di una Sardegna in cui il tema demografico è quello centrale, drammaticamente sempre più spopolata nell’interno e con una popolazione sempre più anziana.  E per le storture di un sistema sanitario regionale che anche questa sera l’Assessore Arru ha indicato puntualmente e che portano, purtroppo, persino medici e dirigenti sanitari a scegliere di lasciare la Sardegna per curare se o i propri cari.

Condivido quindi che sia assolutamente necessario e urgente approvare presto la riforma della rete ospedaliera, e condivido gli obiettivi e le finalità dell’ambizioso progetto di riforma messo in campo dalla Regione Sardegna. Come il mio capogruppo Rodin vi chiedo però più coraggio e una visione che tenga al centro il fattore tempo, fondamentale nella pianificazione e nella sua attuazione, e che non può prescindere dal confronto più stretto con i territori e i loro rappresentanti complessi e portatori di esigenze e richieste differenti.

La riforma prevede sulla città metropolitana di Cagliari alcuni cambiamenti importanti:  avremo in prospettiva 3 grandi ospedali: un Brotzu che diventa eccellenza per le emergenze e urgenze con un trauma center che attualmente non esiste in Sardegna; un Policlinico universitario potenziato e un nuovo Ospedale nella città di Cagliari.

Come presidente della Commissione urbanistica riprendo alcuni spunti importanti, anticipati dal consigliere Carta, nel momento in cui ci apprestiamo a mettere mano al piano urbanistico comunale, da studiare in un’ottica metropolitana. Pianificare la presenza di un nuovo grande ospedale, che avrà il carattere di ospedale del territorio, è una scelta strategica che dovranno prendere ASL, Regione, Comune e Città Metropolitana insieme. Siamo in forte ritardo in un dibattito che si è fermata alla proposta della Giunta Soru.

E questo vuol dire anche qualcos’altro: vuol dire confrontarci per progettare il futuro di quei luoghi che si vanno ad aggiungere a quei contenitori vuoti che nella nostra città aspettano una riqualificazione e una nuova vita al servizio dei cittadini di Cagliari e della città metropolitani. E in questo a fianco al fattore tempo sarà anche il fattore economico finanziario fondamentale, e su questo la Regione ha una grossa responsabilità.

Ospedale San Giovanni di Dio: ne abbiamo già discusso in questo consiglio comunale, è all’interno delle previsioni anche del nostro Piano Particolareggiato del Centro Storico e resterà un presidio socio sanitario perché sarà importante nel centro città continuare ad avere un riferimento per la salute dei cittadini. Bandire un concorso di idee su come trasformare l’ospedale in una struttura socio sanitaria importante per il centro città deve essere un nostro obiettivo.

Ospedale Marino: nel lungomare riqualificato grida vendetta il rudere del vecchio ospedale marino per cui la Regione è in un empasse imbarazzante e credo che per l’attuale ospedale marino è importante da subito immaginare un futuro di carattere ricettivo in relazione a quel patrimonio incredibile che è l’ippodromo e l’accesso al parco di Molentargius.

Santissima Trinità l’ospedale nel quartiere in cui arriveranno i 18 milioni di euro programmati dal nostro comune con il Centro Regionale di Programmazione, per me, più che trasformarlo in ospedale di comunità io lo immagino invece come un vero e proprio campus universitario, per rispondere alle necessità dei 27 mila studenti universitari in termini di residenzialità e di luoghi di socialità a Cagliari. Integrato con l’ambizioso progetto per il quartiere di Is Mirrionis, che già nei fatti è ogni anno di più un quartiere universitario. Un quartiere in cui gli studenti possono essere un motore di sviluppo incredibilmente potente per la riqualificazione.

Campus Is Mirrionis

E infine si apre il dibattito sul nuovo ospedale per cui l’area del Binaghi e l’area militare di Monte Urpinu può essere una buona proposta ma che è solo un punto di partenza per un confronto che deve essere il più partecipato e condiviso possibile.

Grazie per la disponibilità dell’Assessore Arru, del direttore generale e buon dibattito e confronto.

Scarica il documento sulla Riorganizzazione della Rete Ospedaliera – Allegato 1 alla Delib.G.R. n. 38/12 del 28.7.2015