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(MALA)PROGRAMMAZIONE CAGLIARI

La capacità amministrativa si valuta anche dalla programmazione delle risorse e dall’attuazione dei progetti.

I cantieri che oggi vediamo in città sono il frutto non coordinato e mal gestito di programmazioni superficiali, che alla nostra città hanno fatto perdere alcune enormi opportunità date dal PNRR* e dai fondi che copiosi sono a disposizione delle città. Soldi pubblici che senza una programmazione seria e condivisa rischiano di essere spesi male. E questa è una dimostrazione dell’incapacità che l’attuale giunta Truzzu dimostra quotidianamente.

Manca a Cagliari un costante dibattito pubblico sul futuro della città e per questo occorre moltiplicare le occasioni di incontro, approfondimento, conoscenza di quello che accade quotidianamente.

Serve stimolare una riflessione sulla visione di una Cagliari in cui ridurre le disuguaglianze crescenti attraverso l’azione pubblica e aumentare il coinvolgimento attivo della cittadinanza e la partecipazione civica.

Con il Circolo Copernico abbiamo preparato uno strumento a supporto delle decisioni e a supporto di ulteriori approfondimenti per monitorare l’azione amministrativa e la qualità dell’azione politica nella nostra città.

Lo abbiamo presentato con una bella iniziativa a servizio del partito e del centrosinistra venerdì 10 novembre, ospiti del circolo PD Emilio Lussu, creando uno spazio di confronto su Cagliari e sui temi concreti dello sviluppo a cui hanno partecipato tre consiglieri comunali, tre segretari di circoli territoriali, i responsabili PNRR della segreteria provinciale e regionale, i responsabili urbanistica e attività produttive della segreteria cittadina, la presidente della municipalità di Pirri, alcuni iscritti del Copernico, del Lussu e di Pirri, un ex assessore regionale e un senatore del Partito Democratico. Tutti con la voglia e l’interesse in quello che si stava facendo e con proposte per continuare. E per allargare lo sguardo anche oltre Cagliari.

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Quali sono le caratteristiche della (mala)programmazione?

SCARSA TRASPARENZA

Uno degli aspetti più oscuri dell’attuale amministrazione è la scarsa trasparenza sia per quanto riguarda le scelte strategiche che la loro attuazione.

Esempi più evidenti nella pianificazione urbanistica in cui più volte sono state le commissioni a integrare le proposte che dalla giunta erano trattate in modo superficiale:

  • AREA MARINO CAO (esempio Vincolo Vivaldi Pasqua)
  • TERRAMAINI (proposta di variante urbanistica)

SCARSO COINVOLGIMENTO

Nelle scelte strategiche della città e di come utilizzare le risorse pubbliche ingenti offerte dal PNRR e dagli altri strumenti di programmazione non è mai stato coinvolto il Consiglio Comunale nè la città più in generale – nessun dibattito pubblico nè coinvolgimento aperto delle associazioni di categoria, del mondo del terzo settore, delle diverse amministrazioni coinvolte nello sviluppo della città.

RINCORSA AI BANDI

Rincorsa ai bandi (soprattutto nella prima fase del PNRR) delegata a scelte apparentemente tecniche degli uffici e avvallate dalla giunta e dal sindaco le cui ricadute poi sono sul consiglio comunale che deve ratificare scelte fatte da altri.

Un esempio il palazzetto dello sport che si è deciso di proporre a Sant’Elia, a fianco al nuovo stadio, occasione persa per la riqualificazione di un altro pezzo di città.

IPOCRISIA LESSICALE

Bisogna fare attenzione ai nomi degli interventi e al racconto che di essi si fa che non sempre rappresentano le reali intenzioni e le attuazioni.

Esempio sono 

  • i 20 milioni di euro per la Rigenerazione urbana del quartiere di Sant’Elia che in realtà sono soldi che servono non al quartiere di Sant’Elia ma alla realizzazione delle urbanizzazione per il quartiere commerciale previsto nel progetto Guida davanti allo stadio;
  • il processo partecipativo del PUC definitivo che raccontano essere stato fatto, quando sono state fatte una serie di riunioni zoom con gli enti e il PUC definitivo (consegnato dagli uffici a giugno) ancora non è stato nemmeno presentato in commissione urbanistica

CATTIVA CAPACITÀ NELLA ATTUAZIONE

Non avere la capacità amministrativa e tecnica di valutare la difficoltà e la complessità dell’attuazione in modo realistico.

Esempi:

  • il ponte pedonale sul canale di San Bartolomeo, strategico per il collegamento tra il centro e il quartiere di Sant’Elia;
  • Viale Sant’Avendrace e la riqualificazione del Piano Periferie
  • Sant’Elia e lo stadio che non riescono a vedere la luce (nè l’accordo di programma per riqualificare il quartiere insieme ad AREA e alla Regione, nè lo stadio che nel 2019 aveva un iter avanzato e oggi è sempre più in bilico anche per le scellerate scelte dell’amministrazione comunale)

MANCANZA DI UNA VISIONE COMUNE

Non avere una visione e un quadro comune all’interno del quale inserire tutte le progettualità e gli sforzi anche di soggetti diversi per la trasformazione della città.

Un’occasione per costruire questa visione comune poteva essere il processo di predisposizione del Piano Urbanistico Comunale, ma così non è nei fatti, poteva essere il Piano Strategico Metropolitano, che assolve solo parzialmente a questo ruolo e che con la riforma degli enti locali e la città metropolitana a 72 comuni cambierà prospettiva. 

Esempi:

  • il futuro per il Parco Universitario di Sant’Ignazio con il parco nella valle di Palabanda,
  • il futuro di Buoncammino,
  • le aree militari in via di dismissione in città,
  • il Polo della Solidarietà al San Giovanni di Dio (ex ospedale civile).

MANCANZA DI COORDINAMENTO CON GLI ALTRI ATTORI DELLO SVILUPPO URBANO

Cagliari non può ragionare da sola. Cagliari è la città metropolitana di chi vive la città pur risiedendo in comuni diversi, e Cagliari è la relazione (e la collaborazione) tra i tanti enti e soggetti che operano in città. Per questo occorre coordinare la programmazione con quella degli altri:

  • Università
  • Ministero Difesa e Demanio militare
  • ERSU (ampliamento campus, studentato corso vittorio emanuele, etc)
  • Regione (nuovi uffici regionali, interventi ambientali, etc)
  • Città Metropolitana (Anello Sostenibile, Piani Integrati Urbani, etc)
  • Soprintendenza e Ministero della Cultura (Museo Archeologico, 
  • ARST
  • CACIP

A NOI LA RESPONSABILITÀ DI COSTRUIRE PROCESSI E AMBIENTI PER UNA BUONA PROGRAMMAZIONE CON TRASPARENZA, COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE STRUTTURATA, OBIETTIVI CONDIVISI, CHIAREZZA LESSICALE,BUONA CAPACITÀ NELL’ATTUAZIONE,CONDIVISIONE DI UNA VISIONE COMUNE,COORDINAMENTO CON ALTRI ATTORI DELLO SVILUPPO URBANO,MONITORAGGIO CIVICO